Bibbia Aperta
Dalla profezia di Ezechiele al libro dell'Apocalisse
http://www.bibbiaperta.it/ http://www.bes.biblia.org/ Saranno valutati 2 crediti ad incontro
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Gli editoriali pubblicati mensilmente sulla Difesa del Popolo
Perfino i Papaboys-sentinelle del mattino sono scesi in campo contro la festa pagana di Halloween. Via internet e twitter invitano tutti i cattolici d’italia ad aderire, la sera del 31 ottobre, a “HOLYween”, la notte dei Santi, esponendo alle finestre delle loro case o delle parrocchie le immagini di santi e beati, da Padre Pio a Madre Teresa a Chiara Badano.
I Martiri non sono un frequente argomento di riflessione nella scuola. A meno che non si impongano all’attenzione dell'attualità come giustamente è accaduto per i quattro soldati italiani uccisi in missione di peace keeping in Afghanistan. Assai modesta, poi, è l’attenzione delle grandi testate ai cristiani vittime di persecuzione, quasi il silenzio, ad eccezione di Avvenire. Eppure il martirio dei Cristiani segna per intero i duemila anni della nostra era e, osserva il papa, corrisponde al processo storico della caduta degli dèi. È una riflessione di Benedetto XVI, in apertura dei lavori del Sinodo dei Vescovi riunito a Roma sulla condizione delle Chiese Cattoliche in Medio Oriente.
Saranno in un certo senso i docenti a condurre l’incontro, facendo conoscere esperienze e testimonianze, e interpellando il Vescovo a partire dalle sfide che non mancano: in relazione alle competenze loro riconosciute o disconosciute, sul piano del diritto e nella prassi ordinaria; sul credito effettivo di cui l’IRC e gli insegnanti godono o non godono nel collegio docenti; sulla pluralità di religioni e culture presenti nella scuola; sulle opportunità di collaborazione interdisciplinare, sulle relazioni con le famiglie, sulla difficile collaborazione tra scuole e comunità parrocchiali sul territorio…
« L'essere umano è fatto per il dono, che ne esprime e attua la dimensione di trascendenza ». D'altro lato « lo sviluppo economico, sociale e politico ha bisogno, se vuole essere autenticamente umano di fare spazio al principio di gratuità come espressione di fraternità »
All’approssimarsi delle grandi feste religiose, mi sembra che, come insegnanti di Religione Cattolica, siamo invitati non solo a riflettere come tutti i fedeli sul senso della nostra esistenza, sullo spazio che Dio occupa nella nostra vita, ma anche a ripensare alla nostra stessa attività d’insegnanti.
Come insegnanti, e ancor di più come insegnanti di religione, ci troviamo spesso a dover rispondere alle richieste dei ragazzi di un’educazione che non riguardi solo i saperi, ma la vita in generale. Questo, ad esempio, è avvenuto in modo eclatante a Catania, dopo che il 2 febbraio 2007 venne ucciso l’ispettore Giuseppe Raciti durante gli scontri seguiti alla partita di calcio Catania – Palermo. Qualche giorno dopo alcuni studenti del Liceo Spedalieri, riflettendo su quell’episodio che aveva visto coinvolti molti dei loro amici, scrivono una lettera-manifesto ai professori della loro scuola di cui proponiamo qualche stralcio.
Ogni anno, con l’apertura delle iscrizioni a scuola, si presenta alle famiglie e agli studenti l’opportunità di avvalersi dell’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC). In tale periodo può essere utile condividere alcuni brevi pensieri e riflessioni sulle ragioni per le quali l’IRC costituisce un valore aggiunto all’interno del panorama scolastico e culturale italiano.
Non c'è dialogo e alleanza tra scuole cattoliche e parrocchie o vicariati. Ci sono alcuni muri nelle comunità cristiane che meriterebbe abbattere: muri di pregiudizio e diffidenza reciproca. Eppure le scuole cattoliche dell'infanzia in diocesi sono almeno 250, interessano più di 20.000 bambini, ossia almeno 10-20 mila famiglie, più l' “indotto” di nonni e zii! (Fonte FISM, e dati statistici del Ministero-Ufficio Scolastico regionale ). Gli alunni poi in età dell'obbligo scolastico (6-13 anni)che frequentano scuole paritarie in diocesi sono almeno 3.500 (equivalenti a quasi 3000 famiglie).
Demenza precoce, afasia da ictus o da trauma, e altri malanni che comportano perdita della memoria… sono tra le più gravi patologie perché precludono alla persona la relazione, la rendono oggetto di compassione e priva di iniziative di sorta. C'è da temere che una perdita collettiva della memoria cristiana stia producendo danni analoghi ma vasti, a livello culturale e sociale, a causa di un progressivo oscuramento di simboli, carichi di memoria e significati cristiani, che abitano ab immemorabili luoghi e ambienti pubblici e istituzionali. Pensiamo al crocifisso, ma anche al presepio e alle recite di Natale