Pasticcieri, cartolibrari, negozianti chiamati ad essere “obiettori di coscienza”

Perfino i Papaboys-sentinelle del mattino sono scesi in campo contro la festa pagana di Halloween. Via  internet e twitter invitano tutti i cattolici d’italia ad aderire, la sera del 31 ottobre, a “HOLYween”, la notte dei Santi, esponendo alle finestre delle loro case o delle parrocchie le immagini di santi e beati, da Padre Pio a Madre Teresa a Chiara Badano.
 

Diverse le città che hanno aderito negli anni passati, mentre quest’anno trenta città, da Torino a Palermo hanno già aderito.
In alcune città poi, tra cui  Pordenone, Ravenna, Padova e Città di Castello una chiesa rimarrà aperta nella notte.
 
La Chiesa quindi non cambia il giudizio su Halloween ma la strategia combattiva, che peraltro è iniziata ormai da molti anni.
Il Cardinale Tarciso Bertone quando era Arcivescovo di Genova, oggi è il Segretario di Stato del Papa, nel 2005 riguardo alla festa di Halloween disse: “Io vorrei  che i genitori, i parenti e le famiglie usassero lo stesso dispendio di energie, di tempo e di soldi dedicato ad un evento insensato come quello di Halloween per educare ai valori veri, come quelli della comunione dei santi e dei defunti”, schierandosi, all’epoca, anche contro l’amministrazione pubblica che destina fondi di tutti per organizzare manifestazioni in occasione di Halloween.
 
“Questo non è accettabile – tuonò il cardinale  nella sua cattedrale-, io elogio le istituzioni pubbliche per ciò che fanno per le nuove povertà e per il centro storico, ma lo spreco di questi soldi è inaccettabile”. 
 
Non da meno anche qualche vescovo toscano, come  monsignor Gastone Simoni di Prato che non mancò di sottolineare come “la festa di Halloween  è uno sgarro all'identità cristiana e non ha niente a che vedere con la visione cristiana della vita. E' un culto laico che si rifà alle favole ed inoltre rappresenta un business delle mode del tempo”. 
 
Nella vicina Pistoia ci aveva pensato il Vicario Generale, Giordano Frosini, noto teologo che ha definito questa festa “la festa delle zucche vuote”,  una festa “neopagana, che mina la nostra identità e che fa dello spiritismo e del senso del macabro il suo centro ispiratore”. 

I commercianti  che si riconoscono negli insegnamenti della Chiesa cattolica, fece diffondere con un nota nel 2007  il Cardinale Bagnasco, successore di Bertone a Genova,  devono boicottare il marketing legato ad Halloween: “Noi siamo cristiani – diceva la nota – non festeggiamo Halloween, potrebbe essere la risposta. Noi siamo cristiani, potrebbe essere la frase da “obiettore di coscienza” di pasticcieri, giornalai, cartolibrari, di fronte alla domanda del cliente che chiede: ma non avete nulla per Halloween?”.

L’allora Arcivescovo di Palermo Salvatore De Giorgi non mancò di sottolineare come “le due feste liturgiche tra le più care al nostro popolo e alla nostra cultura cristiana, quella di Ognissanti e dei Defunti, sono state contaminate da un rito consumistico e carnevalesco, di importazione americana, che non ha nulla in comune con le nostre tradizioni. Un rito, quello di Halloween, che costituisce un’offesa all’autentica pietà verso i defunti e un ulteriore segno di cedimento alle invadenti espressioni colonizzatrici della globalizzazione”.
 
L’Osservatore Romano, il quotidiano del Vaticano, nel 2005 scrisse: “l'uso di erbe magiche, i presunti poteri delle pietre, la lettura della mano, la fabbricazione di amuleti e talismani e perfino l'adorazione del pianeta Terra, come se fosse una specie di divinità sono vere e proprie forme di indottrinamento neopagano per i nostri ragazzi. Il tema della magia, da sempre, ha fatto parte delle fantasie di bambini e ragazzi. Le vecchie favole sono piene di streghe, fate ed incantesimi. Ma c'è una grande differenza tra una concezione della magia del tutto innocente, che può aiutare a sognare, e certi inviti a pratiche superstiziose di matrice “New Age”. Ecco perché Halloween non può essere considerato semplicemente un fenomeno commerciale o un secondo Carnevale. Dietro le zucche, i costumi e i festeggiamenti, apparentemente innocui, si nascondono molte insidie. La migliore soluzione al problema sta sicuramente nello stimolare un maggiore senso critico nei giovani, aiutandoli a non bere passivamente i messaggi ingannevoli che vengono associati a questa festa. Si incomincia per scherzo, raccogliendo l'invito di un astrologo in discoteca, e poi si rischia di finire schiavi di qualche mago televisivo, cartomante o santone. Ci vuole anche un po' di coraggio. Non bisogna avere paura di ricordare ai ragazzi il significato del periodo dell'anno in cui ci troviamo. Sarà un'occasione preziosa per riscoprire la ricchezza spirituale delle nostre più autentiche tradizioni. Alle zucche vuote, simbolo di Halloween, bisogna rispondere con le zucche piene di una cultura veramente alternativa e controcorrente, che sostituisca il rumore e la confusione di certi fenomeni di massa con l'intimità e i silenzi di una fede vissuta nel proprio cammino quotidiano”.
 
Ovviamente “sante” parole.