4 Settembre 2012: Convegno diocesano IRC Padova

 

Cari colleghi in vista nel nostro primo incontro dell'anno scolastico 2012/13, in programma per martedì 4 settembre, ecco alcune riflessioni introduttive di don Franco Costa sul secondo convegno di Aquileia e il suo significato per gli insegnanti di religione nella scuola. L'incontro si terrà come di consueto presso l'Auditorium Gramsci in via Landucci 8 a Padova (14.00-18.30).

 
Insegnare religione a scuola
AQUILEIA 2. UN INVITO A RINNOVARSI 
Dal secondo convegno ecclesiale di Aquileia (Aquileia-Grado, 13-15 aprile 2012) è giunto a tutte le Chiese del nord est un preciso invito a rinnovarsi nel solco aperto dal Vaticano II e nello spirito dell'Anno della fede che il papa Benedetto XVI ha indetto, a partire dall'11 ottobre 2012, a 50 anni dal Concilio. Non per essere Chiesa alternativa ma più autentica: Chiesa più conforme e docile a immagine del Signore Gesù, più disponibile ad avvicinare e conoscere più che giudicare, ad accogliere e recepire prima che indottrinare, ad ospitare più che etichettare.
Quel convegno è di riflesso anche invito a rinnovare quella singolare esperienza di servizio e comunione che è l'IRC nella scuola pubblica statale e paritaria.
Per chiunque insegni nella scuola, l'atto dell'insegnare dovrebbe avere sempre il sapore dell' “evento”: che raccoglie il sapere di una tradizione, il passato, per seminarne il tesoro nelle generazioni presenti in vista di un patrimonio nuovo da rigenerare. In questo senso l'insegnare ricapitola e rilancia, rammemora e re-investe il patrimonio di civiltà di cui l'umanità è portatrice. In questo dinamismo culturale tipico (ma non esclusivo) della scuola, la Chiesa attraverso l'IRC vuol dar ragione e tener desto il senso dell'esperienza religiosa nel vissuto della persona, delle relazioni personali e delle comunità, nelle dimensioni storiche e antropologiche dello spirito e della trascendenza.
Così nel contesto di una crescente e talvolta tumultuosa pluralità di culture e religioni, di lingue, di nomi e tradizioni, l'IRC si propone nella scuola come esperienza e tempo di dialogo libero e liberante tra i diversi, come educazione alla cittadinanza a partire dal riconoscere che ogni cultura religiosa contiene e coltiva valori significativi per la persona e per le comunità.
È ciò che l'Accordo concordatario del 1984 di revisione dei Patti Lateranensi, archiviata la legittimazione giuridica dell'IRC perché “religione dello Stato”, ha inteso promuovere: una materia di insegnamento e apprendimento che si legittima nella scuola di tutti per motivazioni non ideologiche ma culturali e storiche; non più come istruzione catechistica “esigita” dallo Stato (salvo esonero), ma come proposta offerta alla libera scelta dei genitori e degli alunni.
Nel solco della Costituzione e per promuovere attivamente i principi della libertà religiosa, la Chiesa attraverso l'IRC intende promuovere in tutti – bambini, ragazzi e giovani – la conoscenza di sé e la capacità di “raccontarsi” all'altro, il rinnovamento di sé come fine e mezzo permanente di civiltà, il dialogo rispettoso e amico. Autocoscienza, rinnovamento e dialogo anche a scuola. Chi ha memoria, può ritrovare in questo stile di presenza di Chiesa l'eco di una significativa enciclica di Paolo VI, intitolata Ecclesiam suam (1964. Cf EV-II, nn. 166-168). 
Il secondo convegno ecclesiale di Aquileia si può dire che viene ora ad incoraggiare le Chiese ad “esserci” con l'IRC nella scuola mediante la presenza professionale degli insegnanti di religione, con la sapienza evangelica del Vaticano II. Come scriveva Luigi Sartori, la Verità cristiana non si presenta mai contro qualcuno, ma in amicizia con tutti, il più possibile insieme con tutti, con l'Uomo e dunque più visibilmente per l'Uomo.
Anche l'IRC e gli insegnanti della religione cattolica a questo sono sollecitati da Aquileia2: fare della scuola un luogo in cui maturare un “senso del noi” ricco di valori e consapevole della pluralità delle credenze religiose che concorrono a tradursi nella vita e nel sapere di tutti. È questo il discorso cristiano dell'IRC nell'agorà pubblica della scuola. In una parola, guardare allo sviluppo delle competenze che dilatano i confini della ragione e dello spirito di tutti, cristiani e non, per una concezione della vita e del mondo aperta al mistero e alla trascendenza, al messaggio delle beatitudini, al primato della carità, della fratellanza umana, della importanza della conversione del cuore, della gratuità dei doni divini.
 
                                                                                                                                  don Franco Costa