Allora emerge puntuale la domanda sul valore di un insegnamento che è tra le altre discipline, ma non è come le altre discipline. Così all’insegnante di religione è chiesto qualcosa in più, niente di particolare ma, sicuramente, un surplus di passione, di disponibilità a mettersi in gioco in quanto persona, a non risparmiarsi. Infatti la nostra sola presenza a scuola richiama negli studenti, nei colleghi, in chi ci incontra, i contenuti della fede cattolica e quindi, in ultima analisi, l’avventura di Cristo. Per me, se anche nel corso dell’anno questa consapevolezza avesse trovato il modo di assopirsi, a Natale e a Pasqua riesplode sempre con tutta la sua urgenza.
Ecco che l’arrivo della Pasqua ci invita a sostare ancora una volta all’ombra della croce per condividere il destino di un’umanità che continua a soffrire, ma, soprattutto per aiutarla a guardare oltre, verso il primo giorno dopo il Sabato.
Buona Pasqua a tutti.
Stefano Pellegrini Idr