«L'essere umano è fatto per il dono, che ne esprime e attua la dimensione di trascendenza». D'altro lato «lo sviluppo economico, sociale e politico ha bisogno, se vuole essere autenticamente umano di fare spazio al principio di gratuità come espressione di fraternità». Tra queste due affermazioni che leggiamo nell'enciclica di Benedetto XVI (n. 34), si colloca il messaggio antropologico ed etico dell'intera enciclica e anche il piano di aggiornamento per gli insegnanti di religione delle scuole di ogni ordine e grado in diocesi di Padova.
Il primo appuntamento è con il Vescovo Antonio il 2 settembre 2010. Otto giorni dopo, il 9 settembre, è fissato l'appuntamento con il benedettino prof. Giorgio Bonaccorso. Il primo dei due incontri è dedicato ad approfondire senso, valore e strategie dell'IRC nel contesto di una scuola pluralista e di giovani “sazi e disperati”, affascinati da facili consumi ma non sorretti da famiglia e comunità capaci di dare senso e regole per la vita. In una società liquida, come direbbe Zigmund Baumann, in una scuola che arranca ora anche per vistose privazioni di risorse, gli insegnanti di religione in dialogo con il Vescovo si interrogheranno sul contributo che si dà e si potrebbe dare nella scuola per il difficile compito della costruzione nei giovani di una identità autenticamente spirituale, nel segno del dono che ciascuno è e sa esprimere. Il Vescovo viene tra gli insegnanti infatti non solo per parlare ma anche per ascoltare.
Con l'intervento di Bonaccorso continueremo il percorso con lui avviato nel 2007 per riconoscere quella antropologia del dono che corrisponde alla comprensione biblica e cristiana del rapporto corpo/spirito, ove si fonda la speranza umana: attesa del futuro, fiducia e perseveranza nell'attesa.
Nella stessa prospettiva antropologica ed etica, ma con un chiaro profilo storico, si propone lo studio e approfondimento per una didattica centrata sul tema della unità nazionale: anzitutto approfondendo la vicenda complessa del risorgimento italiano nel XIX secolo, nonché il ruolo della Chiesa e dei cattolici non solo in quel tornante della storia nazionale (relatore il prof. don Stefano Dal Santo), ma poi a seguire, nel XX secolo fino alla prima e alla seconda guerra mondiale, con figure di cattolici estremamente significative: don Bosco, don Sturzo, La Pira. Nella scuola l'IRC deve continuare a servire la causa di una unità del paese che si è fatta e che deve continuare ad essere compito di tutti, a fronte di nuove sfide, con l'accoglienza di uomini e donne, specialmente giovani, diversi per il colore della pelle, lingue, culture e appartenenze anche religiose. Anche per l'apporto della religione cattolica, con le finalità e i contenuti voluti a norma di legge, è possibile costruire insieme il bene comune nella civiltà dell'amore.
Non può mancare uno sguardo dal punto di vista psicologico e pedagogico alla complessa identità dei giovani di oggi: ci accompagneranno il prof. don Antonio Oriente, nonché una proposta laboratoriale di don Marco Sanavio sulle nuove sfide del “digitale” e dei “nativi digitali”, come vengono ormai denotati i ragazzi e gli adolescenti a confronto con gli adulti.
L'anno che si apre offre anche una duplice opportunità significativa sul piano della spiritualità: l'opportunità di condividere un fine settimana di vita e preghiera con la comunità monastica benedettina di Praglia; e una giornata di spiritualità aperta a docenti e dirigenti scolastici, non solo dunque agli insegnanti di religione, animata dal prof. don Roberto Ravazzolo, docente della Facoltà teologica e direttore del Centro Universitario di Padova.
Il piano di aggiornamento e formazione per gli insegnanti di religione specialisti infine comprende altre proposte – sull'arte di Caravaggio e sulla musica quale veicolo didattico – in termini opzionali, su iscrizione, e rimanda alle significative iniziative di approfondimento nella dimensione specialmente interculturale che vengono offerte dall'Istituto Superiore di Scienze religiose.
Don Franco Costa