Oggi 29 giugno, presso la clinica di Varese, dove da novembre era ricoverato, è deceduto Samuel Rizzo, nostro insegnante di religione.
Samuel nato il 25/12/1976 ad Este, era sposato con Cristina da cui ha avuto due figli (6 e 9 anni). Conseguito il diploma quadriennale di magistero, iniziava il suo servizio di IdRC nel 1998-99 presso l’Istituto agrario San Benedetto da Norcia di Padova e nella Scuola media statale di Casale di Scodosia. Dall’A.S. 2000-2001 ha ricevuto incarico nella Primaria di Lozzo Atestino dove ha continuato a lavorare fino all’inizio di quest’anno.
Le esequie saranno celebrate nella Chiesa arcipretale di Villa Estense nel pomeriggio di martedì 3 luglio, ore 17.30, con preghiera del Rosario alle ore 17.00.
Don Lorenzo ricorda così Samuel:
Quella notizia che nessuno di noi mai avrebbe voluto ricevere è giunta improvvisa a metà giornata: il nostro caro Samuel ha chiuso gli occhi per riaprirli in Paradiso. “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza“: sono le parole della seconda lettura di oggi, solennità dei Santi apostoli Pietro e Paolo; subito ho pensato a quanto bene si adattino alla persona e alla storia di Samuel. In questi mesi di sofferenza e di combattimento lo abbiamo sostenuto con la nostra amicizia e il nostro affetto: sono certo che lui ha percepito tutto ciò e che, assieme all’amore di Cristina, dei suoi due figli e di tutta la sua famiglia, proprio i segni di affetto e di amicizia dei suoi amici e colleghi e il bene dei suoi alunni sono stati i farmaci più efficaci per alleviare il suo dolore e sostenerlo nella prova. Ora continuiamo a volergli bene, pregando per lui ma soprattutto rimanendo accanto alla sua famiglia.
Di lui ricorderemo il mite tratto umano, la gioia di essere educatore e insegnante di religione, la passione e l’entusiasmo per ciò che si sentiva chiamato ad essere. Non dimenticherò mai l’ultima volta che ci siamo visti al colloquio di fine anno quando mi ha comunicato che doveva affrontare una dura prova. Ci siamo stretti la mano da fratelli e nel suo sguardo ho letto l’amore per la vita e la fede nel suo Autore.
“Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma trasformata; e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata una abitazione eterna nel cielo”: questa è la nostra fede. Il ripeterla insieme ci da coraggio e lenisce il dolore che in questo momento proviamo.
Anche il Vescovo Claudio, da me informato oggi pomeriggio, si stringe attorno alla famiglia di Samuel, affidando lui e loro alla Vergine delle Grazie, a cui Samuel era tanto devoto.